Gli Artisti
- Agostino Arrivabene
- Enzo Bellini
- Flavia Belò
- Mario Benedetti
- Sandro Bracchitta
- Renato Bruscaglia
- Gino Carrera
- Livio Ceschin
- Mario Chianese
- Teodoro Cotugno
- Luca Crippa
- Giampaolo Dal Prà
- Enrico Della Torre
- Pietro Diana
- Franco Dugo
- Pino Finocchiaro
- Federica Galli
- Vincenzo Gatti
- Calisto Gritti
- Rossano Guerra
- Gabriella Locci
- Trento Longaretti
- Renzo Margonari
- Elena Mezzadra
- Bruno Missieri
- Giulia Napoleone
- Cesare Paolantonio
- Antonio Pesce
- Paolo Petrò
- Walter Piacesi
- Giancarlo Pozzi
- Roberto Rampinelli
- Alberto Rocco
- Sergio Saccomandi
- Sergio Saroni
- Roberto Stelluti
- Guido Strazza
- Luigi Timoncini
- Togo (Enzo Migneco)
- Roberto Tonelli
- Girolamo Tregambe
- Valter Valentini
- Giancarlo Vitali
- Luigi Volpi
Sergio Saroni
Sergio Saroni nasce nel 1934. Frequenta l'Accademia Albertina e l'ambiente artistico torinese. Condivide i primi entusiasmi con i più o meno coetanei Aimone, Casorati, Chessa, Tabusso, Ruggeri. Dal '54, sostenuto dalla stima di Luigi Carluccio e dall'appoggio della galleria la Bussola di Torino, partecipa ad importanti premi nazionali, ottenendo riconoscimenti che lo collocano nella ristretta cerchia delle giovani promesse. Arcangeli, Valsecchi e Carluccio ne fanno uno dei campioni del cosiddetto "informale naturalistico", che si afferma nell'arco della seconda metà degli anni cinquanta in area padana. Espone alle rassegne Francia - Italia nel '55 e nel '57; alla Biennale di Venezia nel '56, '58, '62; a San Paolo del Brasile nel '59. Dalla polemica tra Carluccio e Pistoi ('57 / '58), che promuovono sue mostre con Ruggeri, Merz e Soffiantino sotto insegna informale o aformale, Saroni esce indirizzandosi alla "nuova figurazione", che a Torino, Milano e Roma regge il confronto con i neoastrattismi e gli sperimentalismi d'inizio anni sessanta (partecipa alla mostra internazionale della "Nuova Figurazione", Firenze 1963, e a "Mitologie del nostro tempo", Arezzo 1965).
La scelta di un figurativismo attuale lo mette nella
necessità di rinnovare il linguaggio; in tal senso,
assume
parte importante la ricerca grafica. Parallelamente si dedica
all'insegnamento, prima al Liceo Artistico poi all'Accademia Albertina,
dove subentra a Enrico Paulucci sulla prima cattedra di
Pittura.
Dell'Accademia diventa direttore, accompagnando con precise
responsabilità il mutamento di rotta che tocca
l'Istituzione a livello nazionale: in particolare coinvolge nei
cosiddetti corsi speciali alcuni artisti che hanno segnato un'epoca;
promuove una serie di mostre memorabili ("Gaudenzio Ferrari e la sua
scuola", 1982, "Arte a Torino - 1946/53", 1983, "Felice Castrati",
1985, "Aldo Rossi, disegni di architettura", 1986, "Mario Calandri",
1987, "Eclettismo e Liberty a Torino. Giulio Casanova e Edoardo
Rubino", 1989, "Francesco Gonin", 1991), la riapertura della
Pinacoteca dell'Albertina e la pubblicazione della monografia,
a
cura di F.Dalmasso, P.Gaglia e F.Poli sulla stessa Accademia.
Dopo
tre sorprendenti Personali, che rinnovano profondamente la sua
immagine è a Torino, Documenta 1981 e 1990, a Milano,
Compagnia
del disegno, 1983, muore nel 1991.
Sergio Saroni nel 1988 ha realizzato l'opera per gli “Amici
della Grafica” di Casalpusterlengo
Titolo:
“composizione”
Tecnica: acquaforte
lastra:
mm. 195 x 195
carta: cm.
70 x 50
Tiratura: 50 + V + 3 p.a.